Tra quattro mesi saremo nel 2025. Per chi ha una certa età questi numeri potrebbero ricordare, come succede a me, titoli di famose serie TV o film di fantascienza della nostra infanzia, che ci rimandavano a un lontanissimo e impensabile futuro.
È stupefacente e impietosa la velocità con cui passiamo da un giorno all'altro, da un mese all'altro, da un anno a quello successivo. Rodney Collin nel libro Teoria della Vita Eterna ci dice che il tempo di una vita umana è da considerarsi su una scala logaritmica, come il movimento di una trottola al contrario, che comincia piano e che va sempre più veloce, fino alla fine della vita umana, che rappresenta il passaggio in altre dimensioni, che richiedono la formazione di corpi più sottili del corpo fisico. Questo è uno degli scopi del lavoro su di sé della Quarta Via.
Quindi, anche se 'respingiamo' (ossia ce lo nascondiamo in vari modi - questo è il sonno) il fatto che un giorno, all'improvviso, questa nostra esperienza su questo pianeta scomparirà, esso è probabilmente l'unica certezza che abbiamo. Immagino che a molti dei lettori in questo momento (come a me) venga alla mente la scena di Troisi che risponde all'insistente monito del monaco 'Ricorda che devi morire!' con 'Mò me lo segno'. In effetti, se non si trasforma in un'emozione negativa, il tempo limitato e incerto nella sua durata può divenire un costante stimolo per ricordarsi di usarlo nel modo migliore.
Da un altro punto di vista il tempo è una di quelle leggi che non esistono nel mondo dei centri superiori (così come la legge di causa-effetto) Essi erano probabilmente attivi in tutti quei momenti che abbiamo vissuto e che abbiamo definito come 'fuori dal tempo', e in cui il senso di noi stessi come un nome e un cognome è venuto un po' meno. In realtà possiamo farne esperienza in brevi istanti anche nella nostra quotidianità.
Viviamo in stati di coscienza differenti e fluttuanti (quattro, secondo la quarta via) anche da momento a momento; imparare a riconoscerli è parte del processo di conoscere se stessi.
Il lavoro, come scriviamo spesso, è, insieme a mettere un certo ordine nei centri inferiori, quello di spostare il nostro senso di identità nei centri superiori. È solo da questo punto di vista che è possibile utilizzare il corpo e le funzioni per nutrire e fare crescere la consapevolezza. È possibile usare il tempo per andare fuori dal tempo.
T. S. Eliot:
"Tempo passato e tempo futuro
permettono soltanto poca coscienza.
Essere cosciente non è essere nel tempo
ma soltanto nel tempo il momento nel roseto,
il momento sotto il pergolato dove batte la pioggia,
il momento nella chiesa piena di correnti e fumi,
si possono ricordare; uniti al passato e al futuro.
Soltanto col tempo il tempo è conquistato.
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