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Immagine del redattoreIl Ricordo di Sé

il re di cuori

Abbiamo già scritto tanto su questa carta, così importante per il lavoro spirituale. (E ancora ne scriveremo).

La parte intellettuale del centro emozionale è responsabile per le nostre percezioni emozionali più alte: siano esse estetiche, etiche, o religiose.

È estremamente percettiva ed è in grado di provare empatia e comprendere gli altri, le loro ragioni, le loro difficoltà, il loro livello di sviluppo. Un buon insegnante, un buon giudice, un buon leader sapranno metterla in gioco. Proverà compassione per le difficoltà altrui (mentre la regina, particolarmente il 7, di fronte alle stesse manifestazioni proverà io di sarcasmo).

È altrettanto percettiva nei confronti di se stessi. È la carta da giocare quando si prendono decisioni importanti, o si hanno dubbi di natura etica.

Può aiutarci a scardinare il ritratto immaginario di noi stessi - riconoscere, in certi momenti di verità, che forse non è proprio realistico il quadro assolutorio che abbiamo di noi: buoni, bravi, giustificati, rigorosi, altruisti, e così via.

Nella sua parte negativa, e attraverso uno sviluppo sbagliato, può generare una intensa e rigida vanità in cui ci si crede superiori a chiunque altro: la capacità di vedere debolezze e difficoltà si trasforma in strumento di giudizio.

Quando lavora bene, lavora con l’idrogeno 12, estremamente veloce e volatile, lo stesso del centro emozionale superiore.

Nelle sue espressioni migliori, produce una emozione disinteressata - quella che si prova quando si guarda un quadro e ci si abbevera alla sua bellezza.

Siamo qui in un ambito di emozioni quiete e raccolte, che possono essere intensissime, ma non scomposte. Silenzio, grazia, intenzione, profondità.

Essendo un re, possiede intenzionalità. Non siamo abituati a pensare a un’emozione come intenzionale, ma può esserlo. Ad esempio, se anche si hanno dei fortissimi contrasti coi propri genitori, avere compassione dei loro difetti e amarli nonostante ci possano aver ferito profondamente. Si sceglie di provare amore dal re piuttosto che rancore da altre parti della macchina.

L’8 di cuori può essere legato a ‘buone abitudini’, ripetitive ma intenzionali, che portano bellezza nella propria vita: come ad esempio creare una composizione di fiori freschi nella propria casa ogni due o tre giorni, oppure l’abitudine intenzionale di dire una parola gentile a chiunque.

Il 9 è la parte che rimane stupefatta e rapita di fronte a arte ‘alta’. Ha l’intensità della regina, ma le piacciono le cose dl re, complesse e profonde. Ed è esternamente quieta come un re.

Il 10 ne aumenta ulteriormente l’elemento intellettuale, la complessità, la lentezza.

Una sua caratteristica importante, per chi è interessato a un lavoro spirituale, è che tende all’alto. Oltre ad essere un ingrediente necessario per gustare, o creare, buona poesia, buona letteratura, buona pittura, buona musica, è emozionale verso il superiore. Ovvero, non ha quell’attaccamento agli interessi del corpo fisico che rende il re di fiori inadeguato a comprendere la vera natura del lavoro spirituale.

È una delle porte da cui si può accedere ai centri superiori.

Il nostro maestro ci ha insegnato ad utilizzarlo; particolarmente il 9, che avendo un elemento ulteriore di regina aggiunto al re, avrà emozioni molto intense (ad esempio in un museo). Questa energia elettrica della regina può a quel punto essere convogliata verso l’alto, verso la presenza - servire il superiore.

L’abbiamo già detto tante volte: questo è l’unico re con la spada sollevata, pronto a sacrificare la macchina, se stesso incluso, proprio per servire il superiore. È l’alleato ‘in Terra’ dei centri superiori.

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