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Immagine del redattoreIl Ricordo di Sé

il re di fiori - parte seconda

Premetto che, cercando di mettere insieme questa parte, mi sono accorto di quanto poco io in realtà sappia sulle carte singole - mi sono quasi sempre limitato, nelle mie osservazioni pratiche, alle divisioni più generali.

Non ho quindi la sicurezza di scrivere qualcosa di verificato e oggettivo. Sono anzi sicuro che gli esempi che ho scelto sono profondamente parziali e, nel migliore dei casi, non coprono che una piccola parte delle possibilità (Forse altri studenti interverranno a loro volta a commento di queste note).

Spero scuserete questa mia limitazione.

L’8 di fiori, pur nella sua pianificazione del benessere della macchina, mantiene una energia meccanica, tipica del fante. Credo si possa attribuire a abitudini consolidate, che inizialmente sono state pensate come strategia dal re di fiori, ma in seguito sono diventate in parte un’abitudine, un atteggiamento costante, anche se richiede ancora una certa attenzione. Penso ad atteggiamenti come l’avarizia, l’avidità, una certa freddezza emozionale, l’egoismo in genere. Una volta che si è stabilito ‘Io prima degli altri’; oppure: ‘la mia famiglia prima di tutto’; poi sarà in parte l’abitudine che si farà carico di eseguire le singole azioni che salvaguardano questo interesse.

Il focus del fante del re di fiori sarà soprattutto sul risparmiare energia ed evitare situazioni di ‘spreco’ energetico. Ad esempio in uno stato di malattia, tagliare le attività degli altri centri: niente letture complicate, solo TV (intellettuale); niente amici (Emozionale) niente lavoro o attività o movimento, ma riposo a letto (motorio). Proprio come farebbe un amministratore che intende ridurre le spese.

Ancora di più questo risparmio energetico sentirà il lavoro spirituale come pericoloso e cercherà di minarlo. Quando raggiungiamo lo stato di presenza, possiamo essere certi che in quel momento il re di fiori, che sia l’8 o un’altra carta, sta escogitando il modo di impedire che questo increscioso stato di presenza si ripeta.

Il 9 di fiori aggiunge un elemento emozionale.

Lo ripeto ancora una volta:

- Il centro è quello istintivo, quindi l’interesse è nel salvaguardare la macchina dai pericoli e dagli sprechi.

- Il livello di attenzione è quello del re, quindi siamo su attenzione concentrata e intenzione. Stiamo pianificando situazioni che massimizzano il benessere e la sicurezza.

- Si aggiunge una regina, che chiede di innamorarsi, di avere esperienze interessanti. Si sarà quindi innamorati di teorie che riguardano la salute o l’alimentazione, o l’accrescimento di ‘poteri’ siano essi fisici, psicologici, psichici (come ipnotismo, o capacità descritte da dottrine di influenza B).

Si sarà anche avidi di esperienze in questo campo che abbiano qualcosa di emozionale e allo stesso tempo promettano profondità, non siano superficiali come un fante, né precariamente provvisori come una regina pura.

Si proverà anche emozione verso gli stati di percezione intensa - che assomigliano tanto alla presenza vera. Sono vividi, intensi, percettivi. Ma sono la funzione di una parte della macchina.

Quello che il re di fiori non vede è che qualcosa, oltre il corpo fisico, può sopravvivere - e che questo qualcosa non è necessariamente ‘mio’, ma sfugge al senso meccanico di identità e di possesso.

Il 10 è ancora più intellettuale. Parte intellettuale della parte intellettuale del centro istintivo. Siamo in un ambito di studio, di cultura, di teoria. Oppure di pianificazione estrema. O di comunicazione esoterica.

Un centro magnetico potrebbe essere alimentato da questa carta. Nel qual caso si avrà l’idea del lavoro esoterico come di qualcosa che ci migliora, ci porta a superare noi stessi, a diventare delle super-persone. Ma, necessariamente, se pensiamo a un miglioramento all’inizio di un lavoro spirituale, penseremo a miglioramenti che sono miglioramenti della macchina - mentre il lavoro spirituale consiste esattamente nel superare la macchina, e risulta invariabilmente, agli occhi del re di fiori, assai deludente - in quanto non si dirige verso il più misterioso, ma al contrario verso il più semplice e umile, togliendo anzi parecchie illusioni di essere speciali, unici, predestinati e profondi.

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