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Immagine del redattoreIl Ricordo di Sé

Le nostre emanazioni

Credo che uno dei segni più immediatamente evidenti della barbarie e rozzezza della nostra epoca siano quei brevissimi filmati su TikTok o Facebook dove le persone, quasi sempre ballando, mostrano come applicarsi il trucco, come cucinare, acquistare un servizio, o semplicemente mostrare un vestito, la loro ricchezza attraverso gli oggetti e stili di vita che sfoggiano, o la bellezza del loro corpo.

L’estrema semplificazione, la brevità, il balletto continuo portano all’impossibilità di un vero discorso. Per un momento mi sono soffermato a pensare, con divertito orrore, a cosa succederebbe se ad esempio provassimo noi a trasmettere i messaggi di questa pagina, con quella forma. Da questo si comprende che quella forma contiene la negazione di qualsiasi verità. È strutturalmente incompatibile con ciò che è vero e profondo.

Non si tratta di pensarla in un modo, o nel contrario, ma di una forma che spinge implacabilmente verso il basso, che obbliga all’inferiore.

Tempo fa mi trovavo negli USA e mi capitò di scrivere da me una pubblicità per un servizio che offrivo. Feci leggere l’annuncio a uno studente che viveva con me, per un parere, e mentre leggeva vidi dall’incessante ‘no’ che faceva con la testa che lo considerava sbagliato da cima a fondo.

“You have tu dumb down your message”, mi disse alla fine: devi rendere il tuo messaggio più ottuso. Frase che scatenò i miei io opposti più violenti. Più ottuso? Casomai più intelligente: arrivare a una purezza tale, a un distillato di significati che tutti capiranno. “Se non ti esprimi in modo notevolmente più stupido non ti capiranno” insistette lui, che conosceva bene quella cultura che per me era nuova.

Siamo davvero così stupidi? Sì e no. Le nostre abitudini, come la fretta estrema, o il fare più cose allo stesso tempo, ci instupidiscono notevolmente. Anno dopo anno noto il deteriorarsi delle nostre capacità cognitive e di attenzione (non delle mie, perché invecchio, ma della capacità collettiva di vecchi e giovani di prestare attenzione, ricordare qualcosa, concentrarsi sull’essenziale, comprendere un discorso, riconoscere una bugia).

Sono stato a vedere i Bronzi di Riace lo scorso fine settimana. Nel viaggio in macchina, in aeroporti, piazze e rotonde ho visto delle sculture moderne, ed era terrificante la differenza tra l’incredibile bellezza, conoscenza delle leggi, perfezione di quelle statue antiche contro la rozzezza estrema, grottesca, di quelle moderne.

Mi torna in mente il concetto di ‘anagogico’ di cui parlò, nel medioevo, l’abate Suger: portare una persona verso l’alto. Suger era uno dei fautori della costruzione delle cattedrali gotiche: un’opera di scuola destinata, per usare le parole di Gurdjieff, “a innalzare le vibrazioni delle masse.”

Ogni opera d’arte, ogni filmato su TikTok, ogni frase, ogni espressione facciale, ogni postura o movimento, hanno una emanazione. Vengono da un centro: intellettuale, o motorio, e così via. Vengono da una parte di quel centro: fante, regina, o re: e da una parte di quella parte. Infine, possiedono un idrogeno specifico: 96, 48, 24, oppure 12 o 6. Tutti questi elementi creano emanazioni di questo idrogeno attorno all’opera d’arte o alla persona. Consiglio di imparare a riconoscere queste emanazioni (che sono ben altra cosa dal: mi piace o non mi piace). Da questo, sarà chiaro cosa è in quel momento la persona, da che parte parla, da che mondo parla, cosa vuole da noi, dove ci può portare.

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