Ci sono momenti nella giornata, nella vita, nel lavoro, in cui senti che l’energia è ai minimi termini. Sono momenti interessanti perché le motivazioni della macchina legate al dominio femminile e alla considerazione interna sono molto meno efficaci. E questo rende la panoramica da osservare più varia e talvolta sorprendente. Si vede quel che c’è sotto, sotto la falsa personalità, e normalmente viene coperto dagli stimoli meccanici. La macchina inizia a dire: “Dovrei fare questo … ma sono così stanca…” E poi alza i toni: “Penso proprio che non lo farò, e al diavolo tutti quanti”. A volte, gli ‘io’ si esprimono così anche quando poi invece facciamo quello che ‘dobbiamo’ fare, perché il dominio femminile e la considerazione interna sono ossi duri da ignorare. Altre volte però non contano abbastanza da spingere questa macchina a fare quello che non vuole fare. Per fortuna, c’è il lavoro. Il lavoro riesce a rendermi intenzionalmente emozionale verso il momento. Quasi sempre. Indipendentemente da come sia il momento. Non stravolge la situazione, ma apre un piccolo varco nel sonno e nell’inerzia. A volte, l’unica cosa che puoi fare è farti vedere. Questo io di lavoro in inglese suona più o meno così: “Sometimes, the only thing you can do is to show up”. ‘Show up’ ha proprio quel senso di presentarsi all’appuntamento, farsi vedere, farsi trovare dove dovresti essere. Ecco, oggi (ancora per 20 minuti) posso condividere questo.
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