Questo momento, che è l'unico posto dove il lavoro può essere fatto, hai la possibilità di elevarti a un differente livello di essere. Ci sono molti livelli di attenzione per rapportarti a questo breve post: lo puoi leggere con i fanti dei centri (poca o nessuna attenzione), con le regine (attratto o repulso da ciò che è scritto), o con i re (attenzione controllata, diretta e mantenuta con uno sforzo che prova a comprendere). C'è poi un altro livello, che fa capolino quando riesci a creare un po' di spazio nel caos dei centri inferiori, interrompendone l'inerzia, con degli esercizi, o con uno shock che arriva come regalo dall'alto. Allora appare un osservatore silenzioso, che vede come separati i re che fanno lo sforzo di comprendere, le regine attratte, o i fanti distratti. All'inizio sono brevi lampi che passano inosservati, con il tempo si fanno riconoscere - lo stato riconosce se stesso. Si definisce per un senso emozionale di essere dove sei, che tu sia seduto in poltrona in una stanza silenziosa, o sull'autobus, in una miriade di rumori, leggendo dal cellulare per impiegare il tempo che ti separa dalla tua fermata. È il Ricordo di Sé, il cui aspetto tecnico è l'Attenzione Divisa. Questo ovviamente vale per ogni circostanza della nostra vita. Per questo il lavoro è pratico: non importa quante volte ci troviamo persi in immaginazione o identificati - è sempre possibile ricominciare dal momento successivo. Certo non sappiamo quanto tempo abbiamo a disposizione. Dove siamo adesso interiormente (e l'esperienza sarà fluttuante) definisce quanto vicini o lontani siamo da uno stato di presenza. Più ci avviciniamo ad esso, più tempo ci passiamo, meglio intravediamo un mondo nuovo, più reale. Quando lo riconosciamo, si realizza quanto è difficile rimanerci, così come è difficile provare a tenere un uovo sulla testa. Quei piccoli flash sono il nostro Sé, il nostro desiderio di esistere che si rafforza esistendo, e riconoscendo ogni momento come un'opportunità per respirare.
"Conosci te stesso. Sii te stesso".
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