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Immagine del redattoreIl Ricordo di Sé

Cosa vogliamo.

Uno dei nostri problemi è che non sappiamo chiaramente che cosa vogliamo. Nel lavoro vedo che è uno dei fattori che limita o rallenta le mie possibilità, in quanto mi impedisce di formulare scopi precisi, di essere definito e determinato. Un altro modo di vedere questa cosa è che siamo molti io, e quello che vuole uno di essi, o un gruppo, spesso non è conosciuto dagli altri. Dice Ouspensky che l’umanità ricorda quelle persone delle favole a cui viene promesso da qualche divinità o mago che verrà dato loro quello che vogliono a condizione che il desiderio venga espresso chiaramente. E di solito in queste storie i personaggi non sanno cosa chiedere, o chiedono qualcosa che poi si ritorce contro di loro.“…ma è la sfortuna dell’uomo che, in quei momenti in cui qualcosa di nuovo e di sconosciuto diventa possibile, non sa che cosa vuole, e l’opportunità comparsa all’improvviso, sempre all’improvviso scompare. "Egli continua poi con una storia indiana: "Un mendicante, cieco dalla nascita, che viveva della carità del suo vicinato, si indirizzava incessantemente ad una certa divinità con le sue preghiere. Questo dio fu alla fine commosso dalla continua devozione, ma nel dubbio che il devoto non fosse così facile da soddisfare, si fece promettere che venisse chiesto soltanto un desiderio. Questo disorientò un po’ il mendicante, ma la sua ingegnosità alla fine venne in aiuto. “Obbedirò a quello che hai chiesto, generoso Signore!” disse “e l’unico desiderio che chiedo è di vedere il nipote di mio nipote giocare in un palazzo di sette piani, e nutrito da molti servitori con latte e riso, da una coppa d’oro”. E concluse dicendo di sperare di non aver ecceduto nella richiesta di non esprimere più del singolo desiderio che gli era stato concesso. La divinità si rese conto che la richiesta era stata formulata con intelligenza, poiché sebbene fosse formalmente una, in pratica era molteplice, includendo salute, benessere, una vita lunga, riacquistare la vista, un matrimonio, e una discendenza. Ammirando l’astuzia e il tatto del suo devoto, il dio si sentì in dovere di adempiere tutto quello che era stato chiesto”.

Meister Eckhart ci dice che la più intensa preghiera, la più potente per ottenere qualsiasi cosa è quella che proviene da uno spirito libero. Uno spirito libero può tutto. Che cos’è uno spirito libero? “È quello non turbato da nulla, non legato a nulla, che non fa dipendere da alcunché il suo bene supremo, che in nulla mira a quanto è suo, ma è completamente sprofondato nella volontà di Dio".

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