Debito, pagamento e perdono
- Il Ricordo di Sé
- 31 gen
- Tempo di lettura: 2 min

In conclusione a un suo commento sul Padre Nostro, in Frammenti di un Insegnamento Sconosciuto, Ouspensky risponde a una domanda:
"Qual è la differenza tra perdonare e essere perdonato?"
"Soggetto e oggetto. Ma non possiamo essere perdonati. Abbiamo fatto qualcosa, e in base alla legge di causa ed effetto, sarà prodotto un certo risultato. Non possiamo cambiare la legge, ma possiamo divenire liberi: evadere da essa. Possiamo cambiare il presente, attraverso il presente il futuro, e attraverso il futuro il passato. Dobbiamo pagare i nostri debiti. Pagandoli cambiamo il passato, ma esistono diversi modi di pagare."
"Quali sono i diversi modi di pagare i nostri debiti?"
"Meccanicamente o consapevolmente. Li paghiamo in ogni caso: con l'attendere i risultati delle cause e pagando così, o col cambiare il passato e pagare in un altro modo. Oggi è il risultato di qualche passato. Se cambiamo oggi, cambiamo il passato."
Cambiare il passato attraverso il presente e il futuro è un'idea che colpisce, soprattutto se la consideriamo secondo i nostri canoni di tempo lineare, necessaria in qualche modo alla vita dei centri inferiori su questo pianeta.
Ouspensky la connette all'idea del pagamento, e in particolare al pagamento consapevole. Parto da quest'ultimo punto - il pagamento come principio necessario nel Raggio di Creazione: tutto paga per qualcos'altro, sulla piccola scala della nostra vita quotidiana, come su quella delle galassie. Una dimensione del sonno è considerare il pagamento come una punizione, o un necessario dente da togliere, tant'è che si prova a evitarlo in ogni modo. Questa è un'illusione, come quella di un cane che cerca di scappare dalla propria coda. Conseguenza di questo è che ci troviamo come quello che paga e esce dal negozio senza quello per cui ha pagato.
Un punto di vista diverso, che richiede uno stato di consapevolezza differente, è che - come ha detto una volta uno studente della mia scuola - 'il pagamento è un privilegio'. La mia comprensione di ciò è che questo ribaltamento di visione richiede un muoversi da una prospettiva di separazione - da ciò che ci circonda nel tempo e nello spazio - cose, persone, eventi, epoche storiche - a una comprensione di unità, che è poi quello che ci suggerisce la parola 'universo', di cui facciamo parte.
Questa visione rende il pagamento una forma di comunicazione e di amore tra le varie parti di uno stesso corpo.
Una mistica ha detto: "L'amore trasforma il lavoro in riposo".
I centri superiori evocano una visione di unità che cambia anche il concetto di tempo, quindi viene meno una netta divisione tra passato, presente e futuro, o tra debito, pagamento e perdono: se la causa genera l'effetto, anche l'effetto genera la causa, e il presente può cambiare il passato. Uno stato di consapevolezza superiore porta comprensione e compassione sulla propria situazione: il passato e il debito, da causa dei nostri pagamenti diventano diventano il seme della nostra trasformazione, generando così gratitudine.
Ouspensky scrive: "Non possiamo essere perdonati". Siamo noi (spogliati dei nostri piccoli noi) che perdoniamo noi stessi.
È interessante che 'perdonare' significhi 'donare completamente'.
"Tempo presente e tempo passato
sono forse presenti nel tempo futuro,
il tempo futuro è contenuto nel tempo passato...
Quanto poteva essere e quanto è stato
puntano a un intento, sempre presente."
T. S. Eliot
(Nell'immagine: Masaccio, Il Pagamento del tributo)
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