Domanda: È possibile tramutare l’energia della collera in qualche altra cosa? In quei momenti si ha una tremenda energia, ma non si sa come usarla.
Ouspensky: Bisogna non identificarsi. Si ha una tremenda energia, che è indipendente da noi, e ci fa agire in un certo modo. Perché? Come si può entrare in contatto con essa? Tutto dipende dall’identificazione. Basta cessare l'identificazione e si avrà questa energia a disposizione. In che modo? Non lo si può fare immediatamente. Ci vuole una certa pratica. Bisogna esercitarsi nelle situazioni più facili, perché se l’emozione è molto forte non si può far nulla. Bisogna sapere di più, essere preparati. Se si sa come non identificarsi al momento giusto, si avrà a disposizione molta energia. Che cosa poi se ne farà, è un’altra questione. Infatti essa può essere nuovamente dispersa in qualcosa che è completamente inutile. Ci vuole molta pratica. Non si può imparare a nuotare in un mare in burrasca, si deve imparare là dove le acque sono calme. Allora, forse, se si cadrà in un mare tempestoso, si riuscirà a nuotare.
D. Allora se si è identificati è più difficile essere consapevoli?
O. È impossibile. Si tratta di due cose completamente opposte. O si è identificati o si è consapevoli. Non si può essere l’uno e l’altro. È una delle difficoltà che si presentano nelle fasi più avanzate, quando si dice di voler diventare consapevoli ma non si vuole rinunciare alle identificazioni preferite. Queste due cose non possono coesistere. Nella vita ci sono molte cose che sono incompatibili, e queste sono tra le più incompatibili.
D. Quando si lotta contro l’identificazione, si deve sapere perché si è identificati?
O. Si è sempre identificati perché non si può fare a meno, e non in funzione di qualche particolare scopo. Come si può sapere perché ci si identifica? Ci si identifica perché non se ne può fare a meno. Ma si deve sapere perché si sta lottando. Questo è ciò che conta. E ci sono molte più possibilità di successo se non lo si dimentica. Molto spesso si inizia a lottare e poi se ne dimentica il perché.
Ci sono molte forme di identificazione. Innanzitutto è necessario vederle. Si tratta di un processo e non di semplici momenti. Ci identifichiamo in continuazione. Il primo passo è riconoscere l’identificazione; il secondo è lottare contro di essa per liberarcene.
D. Quando si prova la compassione per i dolori degli altri, come si può stabilire a che punto incomincia l’identificazione?
O. Se si impara a osservare se stessi, si scoprirà che l’identificazione inizia quando si intromette l’immaginazione. L’identificazione può essere evitata finché si ha a che fare con dei fatti, ma non appena comincia a funzionare l’immaginazione si è perduti.
D. Come si può evitare la reazione che si manifesta dopo le sensazioni di grande entusiasmo?
O. Questa reazione è il risultato dell’identificazione. Essa non potrà manifestarsi se si lotta contro l’identificazione. Non è quello che lei definisce ‘entusiasmo’ che crea tale reazione, ma l’identificazione. L’identificazione è sempre seguita da una simile reazione.
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