L'estate è una stagione intensa per tutti, non per nulla è il periodo in cui tradizionalmente si prendono le vacanze, si esce dalla situazione usuale, si cambiano gli stimoli ai nostri io. Il calore esteriore genera calore interiore, pressione sui nostri centri inferiori. Siamo oltretutto in una fase lunare, e ci avviciniamo al picco di meteore più intenso dell'anno. Probabilmente in questi giorni molti osserveranno io estremi, dentro e fuori di noi - intorno a noi, e più in generale, sul pianeta.
Se una parte di noi vede tutto questo con un certo fastidio o timore, il lavoro interiore ne può solo guadagnare, con osservazioni più ovvie e opportunità di trasformazione della negatività e della sofferenza in presenza. Questo lavoro può avvenire in particolare se non indulgiamo nei nostri 'respingenti', ossia quei meccanismi di difesa che tendono appunto a respingere ciò che è scomodo: l'esempio classico è l'espressione di un'emozione negativa, che rilascia quell'energia che non siamo in grado di processare in altro modo. Da notare non solo la negatività che genera esplosioni; anche quella più lieve, come quando ci lamentiamo del caldo. In generale tutto quello che facciamo per alleviare la pressione può essere un respingente, soprattutto se avviene nell'inconsapevolezza del meccanismo. Certo è utile trovare dei compromessi che non irritino la macchina al punto da esserne sopraffatti. Vedere dov'è il limite fa parte, su un livello, del conoscere sé stessi.
Una differenza tra respingere (o reprimere) e utilizzare l'attrito sta nel distogliere - ossia mantenere la consapevolezza dell'attrito spostando l'attenzione su altro.
La considerazione esterna viene in aiuto, invitando a uscire dal nostro piccolo mondo interiore, e portando piu scala e relatività. Così, fare qualcosa per altri, o per altro, si rivela pratico e umano. Piccole cose, come chiamare quella persona che vorrebbe sentirmi, anche se non ne ho molta voglia, o un piccolo gesto, un messaggio per qualcuno che non sento da molto tempo; a un'espressione di negatività di chi mi è davanti, ricordarmi che gestire la propria energia è difficile per tutti, che siamo nel lavoro o no. Dare l'acqua alle piante, offrirne una ciotola alle api. Portare il cane a fare un giro, che anche lui ha molta energia da gestire.
Una cosa bella della considerazione esterna è che ci ricorda che non siamo soli, e che, soli - con i nostri diecimila io - davvero, non siamo.
Buona estate a tutti.
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