I respingenti.
- Il Ricordo di Sé
- 11 giu
- Tempo di lettura: 2 min

I respingenti sono meccanismi psicologici automatici che ci proteggono da una verità semplice e dolorosa: siamo una moltitudine di io che si coagulano in diversi ruoli assunti nella nostra vita, e quindi pieni di contraddizioni. Pensiamo una cosa, ne diciamo un’altra, e ne facciamo una terza. E spesso, non ce ne accorgiamo nemmeno. Per lavorare su se stessi è necessario cominciare a verificare e accettare che siamo molti io, e che chiunque intorno a noi è costituito da molti io. Non sto descrivendo una condizione patologica. È lo stato normale di ognuno di noi.
“Io sono una persona paziente” — poi però sbotti con tuo figlio solo perché ha rovesciato un bicchiere d’acqua. Il respingente scatta: “È stata una giornata stressante, non ce la facevo più.”
“La famiglia viene prima di tutto” — ma quando tua madre ti chiede aiuto, trovi mille scuse per non andare. “È che oggi ho proprio bisogno di riposare.”
“Odio i pettegolezzi” — ma poi parli male di un collega in pausa caffè. “Non è pettegolezzo, è solo uno sfogo tra amici.”
“Io sono onesto” — ma ti capita di timbrare il cartellino e poi andare a fare colazione. “Dai, è solo mezz’ora, e lo fanno tutti.”
“Non sopporto chi giudica” — e poi pensi: “Ma guarda come si veste quella, è ridicola.” Il respingente dice: “Non sto giudicando, è solo una constatazione.”
“L’amore è rispetto” — ma poi controlli il telefono del partner di nascosto. “Lo faccio perché ci tengo.”
“Io sono coerente con i miei valori” — ma ogni volta che devi scegliere tra comodità e principio, scegli la comodità. “Tanto una volta sola non conta.”
“Io non ho paura del giudizio” — ma poi eviti di dire ciò che pensi per paura di sembrare strano. “Non voglio discutere, è solo buon senso.”
La falsa personalità si serve dei respingenti per tenerci nel sonno, ‘respingendo’ ciò che è scomodo. ‘Io’ come “Non è colpa mia”, “Mi fai diventare negativo” e in genere ogni 'giustificazione' con cui reagiamo a una critica, anche velata, sono probabilmente respingenti, che nascondono qualcosa di scomodo, di solito qualcosa che non vogliamo vedere e accettare di noi. Iniziare a notarli ci dà un formidabile suggerimento su dove cominciare a portare un po' di luce.
Oltre ai respingenti che tengono insieme i nostri ruoli, che richiedono un po' più di lavoro per essere scardinati, ci sono respingenti più semplici, per esempio durante una conversazione viene detto qualcosa che ci mette a disagio e reagiamo con una risatina o grattandoci la testa. Ricordo che da giovane fumavo una sigaretta in situazioni sociali quando non mi sentivo a mio agio.
In generale le emozioni negative sono respingenti, poiché respingono la realtà delle cose rinforzando l'illusione che 'potrebbe o dovrebbe andare in un altro modo'.
Forse il più grande respingente è il non avere sempre con noi il fatto che la nostra vita presto o tardi finirà, e che il nostro tempo è contato.
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