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Il fuoco.

Immagine del redattore: Il Ricordo di SéIl Ricordo di Sé

"La sera tardi sono seduto solo e lavoro sullo zen inaridito, smuovo le fredde ceneri, ma il fuoco non si accende. All'improvviso sento la campana della torre, con il suo suono chiaro e singolare, che riempie il cielo invernale".

Hanshan Dequing

Il breve scritto ci parla in forma zen del lavoro su di sé. Il senso degli esercizi e degli sforzi è di riordinare i centri inferiori, e di mantenere una lotta con gli io e l'identificazione. È 'l'essere seduto solo, lavorando sullo zen inaridito, smuovendo le fredde ceneri'. Questo lavoro non rende presenti, ma crea una tensione e uno spazio in cui i cinque sensi diventano porte o ricettori della realtà. In particolare, quando si riesce a separarsi dall'abitudine di credere agli io che si lamentano di ciò che viviamo e che non viviamo, di seguire i mi piace e i non mi piace - ecco che improvvisamente quella lotta apre alla realtà, che è lì per offrire dei gong che richiamano i nostri centri superiori e, anche se per un breve istante, è come se vedessimo, ascoltassimo, sentissimo per la prima volta.

"All'improvviso sento la campana della torre, con il suo suono chiaro e singolare, che riempie il cielo invernale".

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