Abbiamo parlato spesso della necessità delle tre forze perché qualcosa accada. Per chi non conosce il concetto si può rivedere i molti post scritti sull'argomento.
Il limite principale del lavoro da soli è che gran parte di noi vuole evitare la forza contraria, quindi in pratica non si procede, perché non ci metteremmo mai abbastanza pressione. Anche quando pensiamo di mettercela, è sempre il sé inferiore che la gestisce, mettendola nei limiti di ciò che non lo disturba più di tanto.
Bisogna sbattere la testa per lungo tempo su questo ostacolo, prima che il centro magnetico sia forte abbastanza - prima che ci faccia piccoli abbastanza - per comprendere la necessità di un aiuto di un altro livello.
Lo scambiare lo stare bene, con una vita bilanciata e in armonia, con un risveglio, è spesso l'inganno che ci mantiene nel sonno. In genere si dice che nel lavoro si è spesso ciechi alla terza forza. Possiamo anche dire che una caratteristica del sonno è di essere ingenui, non considerando la rilevanza della seconda forza.
Un altro dei modi con cui inganniamo noi stessi è quello di fare uno sforzo molto più grande del solito, che veramente ci mette sotto pressione, per poi scivolare nell'atteggiamento che "ho fatto abbastanza, adesso posso rilassarmi per il resto della giornata", e ci ritroviamo davanti alla TV in immaginazione a trangugiare cibo.
Ieri, dopo aver passato un fine settimana con studenti, in cui ci si mette in condizioni di fare molti più sforzi, ho potuto osservare chiaramente questa tendenza: il mio centro istintivo era più stanco del solito, ed era chiaro che tentava di bloccare energia dall'andare in altri centri e nel ricordo di sé.
È l'animale che è in noi che prova a riprendere il suo spazio.
Su una scala più grande il sé inferiore è la forza contraria nel processo di risveglio, e la sua astuta abilità sta nel farci credere che non esiste.
Certo una scuola non assicura nulla, se non la si usa. Nessuno può fare il lavoro per noi.
Il vantaggio di un lavoro organizzato è che dà opportunità e possibilità di creare un maggiordomo, quella parte di noi che osserva e impara i trucchi che il sé inferiore usa per tenerci nel sonno, che controlla e riporta ordine, mantenendo uno standard minimo di lavoro.
Vi è poi il fattore fondamentale della connessione con influenze superiori, ma è soggetto di un altro post.
"C'è un verme in voi che vuole esprimere se stesso".
Ouspensky
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