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Immagine del redattoreIl Ricordo di Sé

l'elemento invisibile

Ogni persona che si accosta a questo lavoro necessariamente parte da un punto di vista soggettivo - diciamo da uno stato di relativa ignoranza e inesperienza. Si ha un senso della direzione verso cui si desidera andare, ma anche se questa direzione è giusta, ad essa associamo una grande quantità di osservazioni ingenue, inesatte, soggettive.

Potremmo ad esempio non conoscere certe idee fondamentali, quindi pensare per categorie sbagliate, che incoraggiano il sonno e ci mantengono dove siamo. O pensare che un certo esercizio, una certa forma esteriore sia necessaria allo stato di presenza, mentre è appunto solo una forma, uno strumento, utile in certe circostanze ma non in altre. Oppure potremmo prendere per presenza certi stati intensi del centro istintivo o emozionale, che alla fine sono meccanici. O anche, potremmo rendere il nostro lavoro soltanto mentale; un esercizio intellettuale - ma non essere in grado di collegare queste idee alla nostra propria vita, ad applicarle.

Col tempo inevitabilmente interverranno delle correzioni. Ogni momento di presenza, in effetti, contribuisce a chiarire e aggiustare il tiro dell’aspirante alla consapevolezza. A ogni passo, l’idea che ci facciamo di ciò che stiamo facendo cambia, fino a non assomigliare più per niente a come vedevamo le cose all’inizio del percorso.

In questo periodo, per me, un’idea chiave è quella degli Idrogeni. (Per chi non ne avesse familiarità, meglio digitare questa parola nel campo di ricerca del gruppo e leggere vari post al riguardo).

In qualsiasi momento circolano in noi energie, più o meno raffinate. Questo elemento invisibile - ma che può essere avvertito se non si è completamente addormentati - è l’unico fattore che in effetti conta nelle interazioni umane. È la forza che spinge gli eventi storici, le relazioni umane, gli innamoramenti, i momenti di comprensione, le opere d’arte, la Presenza. A volte si tratta di Idrogeni superiori che vengono trasmessi, come nel caso del lavoro di scuola, o della trasmissione di arte e conoscenza profonda. A volte sono gli idrogeni inferiori a consumare e trascinare quelli superiori, come nella negatività, negli eventi tragici tra persone singole o intere nazioni.

Chi sa come accedere a idrogeni superiori non ha bisogno di alcuna forma. La forma verrà creata spontaneamente per servirli.

Quando noi scriviamo in questa pagina, sono gli idrogeni 6 e 12 che cerchiamo di trasmettere. Non ci importa nulla di fornire informazioni - anche se a volte questo è ciò che sembra accadere, ma si tratta di pura apparenza. Questo è ancora più percepibile quando teniamo un incontro in presenza. Chi di noi è presente, agisce come una candela che irradia idrogeno 12, e lo riversa ad ogni contatto, ad ogni sguardo. In questo modo, una candela può accenderne molte altre, ed essere a sua volta riaccesa se per accidente si spegnesse.

Dare un nome (un numero) corretto a questi idrogeni, riconoscerli in noi stessi, sperimentare il loro continuo salire e discendere, imparare come assorbirli, e poi a non disperderli e, infine, a trasmetterli, è l’elemento invisibile che costituisce la vera realtà. Tutto il resto - i fatti, le idee, gli oggetti solidi, i corpi - sono ombre.

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