Trovo utile usare l’idea dei Mondi che il sistema propone perché illustra in modo chiaro l’esperienza personale che nel lavoro si cerchi di risalire una corrente, da mondi più pesanti verso mondi più fini e uniti. "Immaginiamo l'Assoluto come un cerchio, ed in esso una moltitudine di altri cerchi; questi saranno i mondi del secondo ordine. L'Assoluto è designato con il numero 1 …” dice il Signor G. in Frammenti di un insegnamento sconosciuto, che in inglese si intitola “In cerca del miracoloso”. Il Mondo 1 verso cui tendiamo è quello dell’Assoluto, dove tutto è unito. Il mondo successivo è Mondo 3 … “poiché in un mondo del secondo ordine, le tre forze sono già divise”. Nel cosiddetto Raggio di Creazione, dal Mondo 1 discendono quindi i Mondi 3, che sono di secondo ordine e dove forza attiva, contraria e neutralizzante iniziano a dividersi. Secondo la legge del tre, queste forze danno origine ai fenomeni. Così nel passaggio da Mondo 3 ai successivi, le tre forze divise creano, incontrandosi, mondi nuovi di un terzo ordine. “I mondi del terzo ordine, creati dalle tre forze che agiscono semi-meccanicamente, non dipendono più dalla sola volontà dell'Assoluto, ma da tre leggi meccaniche”. Siamo nei Mondi 6, creati dalle 3 forze dei Mondi 3 e che a loro volta generano altre 3 forze. Il significato semplice che ricavo da questa spiegazione è che man mano che ci si allontana dall’Assoluto, si moltiplicano i Mondi, le forze che in essi agiscono e di conseguenza le leggi a cui sono sottoposti. Come se ci fosse un progressivo immergersi nella materia, la libertà di ‘essere’ diventa sempre più limitata. Dai Mondi 6 si passa ai Mondi 12, poi ai Mondi 24, ai Mondi 48 fino ad arrivare ai Mondi 96. Man mano i mondi hanno visto moltiplicarsi forze e leggi e hanno perso unità e libertà, venendo sottoposti a un numero crescente di vincoli e variabili accidentali. “Assoggettati ad un più gran numero di leggi, questi mondi sono ancora più lontani dall'Unica Volontà dell'Assoluto, e sono ancora più meccanici” spiega il signor G. Ciascun ordine di mondi è caratterizzato dall’esistenza di corpi celesti che lo abitano, in qualche modo dipendenti gli uni dagli altri o comunque collegati tra loro. "La catena dei mondi, i cui anelli sono l'Assoluto, Tutti-i-mondi (le Galassie di cui fa parte anche la Via Lattea), Tutti-i-soli (la Via Lattea con tutti i suoi soli), il nostro Sole, Tutti-i-pianeti, la Terra e la Luna, forma il 'raggio di creazione' nel quale noi ci troviamo. Il raggio di creazione è per noi il 'mondo' nel senso più ampio di questo termine. Ma il raggio di creazione, naturalmente, non è il mondo che per noi, poiché l'Assoluto origina una quantità indefinita di mondi differenti, ciascuno dei quali emette un nuovo raggio di creazione”. Contemporaneamente, a ciascuno è collegato uno stato di coscienza. Risalendo il raggio andiamo da quello della falsa personalità, Mondo 96, a quello della Vera Personalità e del Maggiordomo Mondo 48, a quello dell’Essenza Mondo 24, a quello del Centro Emozionale Superiore Mondo 12 a quello del Centro Mentale Superiore Mondo 6 per arrivare a Mondo 3 e 1 che rappresentano l’Assoluto. Un modo di guardare al lavoro è proprio il ricostruire dentro di sé questi mondi superiori, ritrovando l’ordine perduto e sottraendosi gradualmente alle leggi che agiscono sui mondi inferiori. Questo per me è un aspetto della separazione dalla meccanicità. "Così, il raggio di creazione ci aiuta a determinare e comprendere il nostro posto nel mondo”. E la forza del nostro lavoro ci aiuta a cambiare quel posto, a passare dai mondi più densi a quelli più fini e ad avvicinarci all’Assoluto. Questo avviene sulla scala di una vita, così come sulla scala del momento. Siamo sempre in viaggio.
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