Il mio maestro di recente dice spesso che lo stato di Presenza è l'unica cosa giusta nell'Universo. Per me è sempre uno shock quando lo sento, perché mi rimette su una corretta scala di valori.
Se pensiamo alle relazioni, la famiglia, il lavoro, l'amare, quello che si costruisce con sforzi negli anni, il prendersi cura di sé...davvero tutto questo 'non è giusto '? Il centro formatorio, che ragiona per opposti, dice che 'se qualcosa non è giusto, deve essere sbagliato'. Il pensiero psicologico suggerisce che tutto è giusto sulla sua propria scala, ma se consideriamo la scala del risveglio della coscienza, nulla è giusto se non scaturisce da uno stato di presenza. Sant'Agostino disse: "Ama e fa' ciò che vuoi" - dove 'amare' è sinonimo di 'essere presenti'.
Un altro modo di dire la stessa cosa è che il vivere attraverso i centri superiori è l'unica cosa reale. Quando si è benedetti con momenti di consapevolezza profonda appare evidente che tutto il resto evapora, e che l'aggettivo 'importante' può essere speso solo per questo stato.
Se ci relazioniamo più strettamente al linguaggio di Gurdjieff e Ouspensky, il terzo e il quarto stato di coscienza sono 'vita reale'. Il primo e secondo stato no, essendo il primo sonno biologico e il secondo sonno di veglia.
Dal provare a vivere secondo questo principio gradualmente si sposta il proprio asse interiore dal mettere il lavoro nella propria vita, al mettere la propria vita nel lavoro.
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