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Immagine del redattoreIl Ricordo di Sé

ruoli e respingenti

(di Daniele Scapati)

Il sistema viene dato in tante scale ed una grande divisione è quella fra essenza e personalità A sua volta personalità e’ una divisione relativamente grande, in quanto in realtà questa e’ suddivisa in varie personalità, a sua volta ogni personalità’ e composta da tanti io o gruppi di io.

Ouspensky dice che non tutte le personalità sono sbagliate, in quanto alcune nascono dalla connessione con l’essenza, ma dice che e’ buono, all’inizio nel lavoro, prenderle tutte come falsa personalità. Con il lavoro su di se’ la situazione diviene ancora piu’ complessa in quanto grazie ad esso si sviluppa anche la vera personalità o personalità di lavoro.

Quindi per ruolo si intende una delle personalita’ o gruppi di io che si attiva in accordo alla situazione appropriata.

Gurdjieff: ‘Ognuno ne ha almeno cinque o sei ruoli: uno o due per la famiglia, uno o due per l'ufficio (uno per i superiori e uno per i dipendenti), uno per gli amici al ristorante, e forse un altro, per le conversazioni ntellettuali su dei soggetti sublimi.

Secondo i momenti, un uomo è completamente identificato con l'uno o con l'altro di questi personaggi; ed è incapace di separarsene. Vedere i propri ruoli, conoscere il proprio repertorio è già sapere molto.

Ma il punto essenziale è che l'uomo al di fuori del suo repertorio, cioè non appena qualche cosa lo fa uscire dalla sua routine, non fosse che per un solo momento, sarà incapace di trovare una parte che si addice alla situazione, e per un breve istante egli diverrà sé stesso. Sentendosi terribilmente a disagio, e fa di tutto per ritornare al più presto all'una o all'altra delle parti abituali. Ricade così nelle sue abitudini e immediatamente tutto riprende per lui a scorrere senza urti; ogni sentimento di difficoltà e di tensione scompare. Accade sempre così nella vita.

Ma nel lavoro, per osservare sé stessi, è necessario assolutamente accettare questa difficoltà e questa tensione, e non più temere questi stati di disagio e di impotenza. Soltanto attraverso essi un uomo può realmente imparare a vedersi’.

Quello che Gurdjieff condivide ci ricorda storie come ‘Dr Jekyll e Mr Hyde’, mostra come la realta’ non e’ poi cosi’ distante da quella storia. Casi di psicopatia o di bipolarita’ non mostrano altro che personalita’ in forte contraddizione reciproca.

I respingenti entrano in gioco appunto sia per mantenere la cecità fra i differenti ruoli sia per agevolare un passaggio liscio e inosservato fra un ruolo ed un altro, mantenendo cosi’ un cerchio ininterrotto. E’ interessante osservare che probabilmente uno degli scopi dell’’esercizio dello stop, era appunto di arrestare ogni attivita’ proprio nel momento del passaggio fra un ruolo ed un altro, dando così’ la possibilità’ allo studente di vedere e divenire cosciente di una transizione che normalmente avviene al buio.

Lo studio dei ruoli e personalita’ diviene utile allorché arriva il momento in cui si deve fare una cernita fra personalità utili o dannose al lavoro. Il metodo e’ in relazione all'auto osservazione e la presenza, specialmente in un ambiente che induce al vedere se’ stessi in circostanze differenti. I respingenti cominciano allora gradualmente a divenire deboli allorche’ la presenza comincia a divienire consistente abbastanza da osservare e quindi perdurare fra I passaggi da un ruolo e un altro.

A questo punto una domanda utile che puo’ sorgere e’: come riconoscere se una personalità e ‘ utile o dannosa al lavoro?

Il modo e’ molto semplice. Quando non si hanno io in relazione al ricordo di se’ o addirittura se si prova paura o irritazione al pensiero dello sforzo di ricordarsi di se’, probabilmente in quel momento si e’ localizzati in un ruolo non a favore del lavoro.

Il lavoro con le varie personalita’ e ruoli, e lo scioglimento dei respingenti prende tempo, e’ un lavoro delicato che va’ di pari passo con la creazione dell’unita’ (il lavoro armonioso della macchina) la volonta’ (il lavoro unificato verso un oggettivo) e la presenza. E’ anche un lavoro sgradevole perche’ togliendo i respingenti aumentano le contraddizioni e i conflitti visto che alcuni gruppi di io hanno interessi differenti. La perdita di un controllo meccanico viene gradualmente rimpiazzata dal controllo cosciente.

Nel tempo per fortuna, per la sanita’ di coloro che hanno intrapreso il percorso del lavoro su di se’, un certo ordine viene creato nella gerarchia interiore del microcosmo umano. In special modo, quando un maggiordomo viene creato, tutte le altre personalita’ gli saranno subordinate e quelle non piu’ necessarie verranno abbandonate in quanto non possiedono una radice reale.

Qui’ si e’ accennato (visto che il soggetto e’ vasto) a respingenti complessi che tengono su la struttura della macchina ad un livello meccanico. Vi sono poi respingenti piu’ semplici che funzionano come mezzi per ‘rigettare’ in certi momenti una determinata verita’. Ad esempio se un amico, in modo scherzoso, ci fa’ notare qualcosa circa noi stessi, quella osservazione puo’ farci ridere come reazione. Il riso in quel caso puo’ essere un respingente per sviare l’attenzione o rendere leggera la verita’ di base che ci e’ esposta.

Domande per eventuali chiarimenti sono benvenute, grazie.

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Gurdjieff: ‘La causa della apparizione degli ammortizzatori è l'esistenza nell'uomo di molteplici contraddizioni; contraddizioni nelle sue opinioni, nei suoi sentimenti, nelle sue simpatie, in ciò che dice, in ciò che fa. Se un uomo dovesse sentire, durante la sua intera vita tutte le contraddizioni che sono in lui, non potrebbe agire né vivere così tranquillamente. Continuamente si produrrebbero degli attriti in lui, e le sue inquietudini non gli darebbero pace. Noi non sappiamo vedere quanto i differenti 'io' che compongono la nostra personalità sono contraddittori e ostili gli uni agli altri’.

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