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Immagine del redattoreIl Ricordo di Sé

Separarsi dal centro emozionale.

Aggiornamento: 30 lug 2023


Uno dei soggetti fondamentali, che riproponiamo di tanto in tanto nei nostri post, è il centro emozionale. Esso è diviso in varie parti (invito a rinfrescarsi la memoria vedendo varie vecchi post sulle divisioni dei centri), e spesso è sotto sviluppato, o lavora in modo squilibrato, principalmente perché nella condizione di una vita sulla terra che ci tenga in vita e ci sostenga nei nostri bisogni primari, non è necessario. Simile discorso vale per il centro intellettuale (raramente pensiamo), ma ci sarebbe bisogno di un altro post. La nostra parte animale sopravvive più che bene con un buon centro istintivo (quando nasciamo è già perfettamente funzionale), un centro motorio decente, un fante di quadri (parte meccanica del centro intellettuale, o centro formatore) e magari un po' di fante di cuori (la parte meccanica del centro emozionale).

Per una evoluzione interiore è necessario dare un certo equilibrio ai centri, nella misura in cui essi diventano meno forza contraria al lavoro, e soprattutto sviluppare ed educare il re di cuori (parte intellettuale del centro emozionale). Esso ha la capacità di andare oltre la macchina, di sentire ciò che è più alto, di servirlo e di sacrificarsi. Per questo è la parte che, nell'evoluzione che parte dalla formazione del centro magnetico, arriva ad essere la sede del Maggiordomo, colui che prepara il terreno al Padrone, i Centri Superiori.

Questo è il motivo per cui un lavoro preparatorio della nostra scuola è quello di sensibilizzarsi ad attività che lo evochino: lo studio dell'arte, coltivare la bellezza e il raffinamento, la compassione, la considerazione esterna, la non espressione di emozioni negative.

Uno dei rischi lungo la strada è che, proprio perché sviluppando questa carta facciamo esperienza di emozioni nuove e profonde, scambiamo questi stati emozionali per lo stato di presenza, e ci identifichiamo con essi, pensando di essere arrivati a casa. Invece, anche in momenti estatici, o di gioia profonda, in cui magari ci sentiamo in armonia con il tutto (il re di cuori è capace di farne esperienza), è necessario fare un passo indietro, separarsi, porsi in ciò che osserva tutto questo. In questa separazione si crea un vuoto, i centri inferiori sono sottomessi, e i Centri Superiori, silenziosamente, possono apparire.

Il lavoro di un re di cuori maturo è creare uno spazio. Quello spazio è casa. Da lì un altro lavoro è possibile.

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