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Immagine del redattoreIl Ricordo di Sé

sottrarsi alla legge dell'accidente

(di Vale Lama)

La Quarta Via è anche chiamata la via dell’uomo furbo, perchè utilizza nella vita tutte e 3 le vie di cui ci parla il sistema per raggiungere il risveglio, prendendo, se così si può dire, una scorciatoia.

Una delle prime cose che l’uomo furbo deve fare è ‘mettersi sotto le giuste influenze’, proprio perchè sa di non poter fare e di non avere volontà. Così facendo, si sottrae alla legge dell’accidente che domina il mondo del sonno.

Queste ‘giuste influenze’ si trovano in varie forme e man mano il nostro maggiordomo impara a riconoscerle e a sceglierle per favorire il lavoro.

Possiamo metterci sotto la volontà di un maestro, che non significa rinunciare alla propria valutazione, ma rinunciare alla auto-volontà, la pseudo-volontà della macchina o meglio dei suoi gruppi di io che variano continuamente. Una cosa che ho sempre apprezzato della mia scuola è che ci chiede di verificare. Attraverso la verifica si alimenta la comprensione ed eventualmente la fede.

Se per esempio mi accorgo che quando mangio il centro istintivo prende più spazio, potrò decidere di fare gli esercizi che il mio maestro mi suggerisce riguardo il cibo. Quando mi troverò a desiderare di mangiare il primo boccone piuttosto che lasciarlo da parte, il mio maggiordomo potrà decidere di seguire la volontà del maestro piuttosto che quella del mio centro istintivo e così facendo contribuirà a creare la mia volontà.

Questo significa anche evitare di fare affermazioni che non si sono verificate. Che equivale a mentire. Un’abitudine molto diffusa tra le persone nel sonno. Se ascoltate intenzionalmente una qualunque conversazione nella vita, è molto probabile che vi accorgiate di quante convinzioni non verificate entrino nella nostra quotidianità. Spesso anche molte persone cha fanno grandi proclami spirituali, stanno in realtà mentendo e non sanno di cosa parlano. Sono sotto la legge dell’accidente.

Possiamo metterci sotto l’influenza giusta di una fonte conscia, per esempio andare a vedere i quadri di Rembrandt o di Leonardo Da Vinci, leggere un sonetto di Shakespeare o un canto di Whitman, ascoltare un brano di Bach o di Vivaldi. Se sono arrabbiata e la mia regina di cuori dilaga, è probabile che mettermi sotto l’influenza di una di queste impressioni cambierà il mio stato. Mi renderà almeno un po’ più intenzionale, evocherà i miei re.

Possiamo metterci sotto l’influenza giusta di una parte più intenzionale, un re invece di un fante. Uno dei miei primi giorni nella scuola, riordinavo la cucina con uno studente più anziano dopo una cena e stavamo mettendo via i bicchieri. Lo studente appoggiò il vassoio con i bicchieri sopra una sedia, poi si fermò un momento e li spostò su un piano più riparato. Mi disse che era un lavoro per sottrarsi alla legge dell’accidente. Era una cosa piccola, ma mi fece capire molte cose più grandi.

Con piccole e grandi scelte di questo tipo, gli uomini furbi si sottraggono sempre di più alla legge dell’accidente, sotto la quale tutto accade per caso, non c’è ordine, non c’è direzione verso la consapevolezza, non c’è alcuna tendenza permanente a evolvere.

Se anche non abbiamo la forza di ricordare noi stessi in un momento, possiamo sempre trovare la forza di metterci sotto la giusta influenza, una che ci porterà a essere un po’ più svegli, da lì sarà possibile avvicinarci alla presenza.

Il mio maestro ci ripeteva spesso questa frase ‘You will lose what you neglect’ ovvero ‘Perderai ciò che trascuri’. Ho verificato che è proprio così, nel bene e nel male, sia che si parli della presenza, sia che si parli del sé inferiore. Cerchiamo di essere attenti a trascurare le cose che veramente vogliamo perdere, invece di metterci sotto la legge dell’accidente.

Questa pagina può essere per alcuni e in alcuni momenti, un’influenza giusta.

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