Un pensiero del mio maestro di un po' di tempo fa dice: "Non siamo responsabili del soggetto della nostra immaginazione, ma solo se lo ascoltiamo".
Questo mi risuona rispetto a varie cose: che non decido cosa pensare - i miei io arrivano come risultato di uno stimolo.
Che non devo prendermi troppo seriamente per ciò che mi trovo a pensare. E che, se è vero che in questo non ho scelta (tutto accade), sviluppo volontà in ogni momento che mi separo dagli io che mi dividono dalla realtà.
Sotto un'altra fase lunare l'immaginazione è più insistente. Copio qui sotto altri punti di vista del mio maestro che possono offrire ispirazione a chi prova a lavorarci.
"L'immaginazione comincia con un singolo sguardo, semplicemente dando attenzione ai molti io per un'istante."
Quando vi risvegliate dall'immaginazione, realizzate che stavate sprecando la vostra vita".
"È fondamentale riconoscere la differenza tra presenza e immaginazione"
"Ogni immaginazione è negativa, non è vero?"
"L'immaginazione è povertà"
"L'immaginazione, come un ospite non invitato, è di nuovo qui"
"La cosa più difficile è emergere dall'immaginazione, poiché non lo sappiamo quando ci siamo dentro. Abbiamo bisogno di aiuto esterno"
"Non sentitevi colpevoli per essere stati nel sonno. La colpa è un'altra tattica del sé inferiore per farci ricadere nel pantano dell'immaginazione"
"Una postura rilassata è un invito aperto all'immaginazione"
"La vera alchimia è convertire l'immaginazione in presenza"
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