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Immagine del redattoreIl Ricordo di Sé

un'altra poesia di Whitman

Credo in te, anima mia

Credo in te, anima mia,

l’altro che io sono non deve umiliarsi di fronte a te,

e tu non devi umiliarti di fronte a lui.

Ozia con me sull’erba,

libera la tua gola da ogni impedimento,

né parole, né musica o rima voglio,

né consuetudini né discorsi,

neppure i migliori, soltanto la tua calma voce bivalve,

il suo mormorio mi piace.

Penso a come una volta giacemmo,

un trasparente mattino d’estate,

come tu posasti la tua testa

di per traverso sul mio fianco

ti voltasti dolcemente verso di me,

e apristi la camicia sul mio petto,

e tuffasti la tua lingua sino al mio cuore snudato,

e ti stendesti sino a sentire la mia barba,

ti stendesti sino a prendere i miei piedi.

Veloce si alzò in me

e si diffuse intorno a me la pace e la conoscenza

che va oltre ogni argomento terreno,

io conosco che la mano di Dio è la promessa della mia,

e io conosco che lo spirito di Dio

è il fratello del mio,

e che tutti gli uomini mai venuti alla luce

sono miei fratelli e le donne sorelle ed amanti,

e che il fasciame della creazione è amore,

e che infinite sono le foglie rigide o languenti nei campi,

e le formiche brune nelle piccole tane sotto di loro,

e le incrostazioni muschiose del corroso recinto,

pietre ammucchiate, sambuco, verbasco ed elleboro.

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