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Immagine del redattoreIl Ricordo di Sé

Una cosa alla volta

(di Giacomo Bardazzi)

Un esercizio che sembra quasi un'eresia nell'epoca del 'multi tasking' è quello di provare a fare una cosa per volta.

Dico subito che è buono non essere formatori al riguardo, poiché è possibile essere presenti a più attività, ma è molto più difficile. Si può vedere come sia difficile già essere presenti a una cosa sola.

Nell'esperienza quotidiana di chiunque è normale camminare e parlare al telefono, essere in una conversazione e controllare i messaggi, leggere un libro mentre mangiamo, masticare il cibo e ascoltare un'altra persona, programmare mentalmente il nostro week end mentre laviamo i piatti...

Una misura di quanto poco questo in realtà ci appartenga possiamo averla guardando un bimbo, che è preso completamente da ciò che sta facendo nel momento. O il mondo della natura.

Il mio maestro ha detto più di una volta che 'per essere un essere conscio la sola cosa necessaria è quella di fare una cosa alla volta'. Ovviamente con il ricordo di sé.

Se si ha familiare il sapore della presenza diventa chiaro, quando abbiamo un livello di attenzione più elevato, che se facciamo più di una cosa alla volta è molto difficile, se non impossibile, essere presenti.

L'esercizio si presta a respingenti, perché la vita sembra andare così veloce che abbiamo la sensazione di non riuscire a tenerle testa, e l'aspettativa dell'efficienza è una identificazione profonda.

Probabilmente in un'epoca antica gli stimoli erano minori, e la vita più lenta. Oggi possiamo forse averne un sapore quando all'improvviso la luce va via, e ci ritroviamo al bagliore di una candela più quieti, con meno cose da fare e forse, meno 'io'.

Ho dubbi sul fatto che allora fosse più facile essere presente, che richiede comunque uno sforzo, al di là delle condizioni esteriori.

Il fatto che sia difficile non dovrebbe scoraggiare - la nostra giornata quotidiana ha dei momenti in cui sarà difficile, se non impossibile fare una cosa alla volta (immagino chi lavora in una cucina di un grande ristorante, o in un negozio con la fila di persone in attesa), ma ve ne sono indubbiamente molti altri in cui sarà possibile. Da questi momenti si può cominciare, rallentando il proprio ritmo, e provando a portarci la propria più alta comprensione di ricordo di sé.

Quando si fa esperienza di uno stato di presenza più definita è naturale fare una cosa alla volta, con relatività, possiamo dire che ne rappresenta l'espressione esteriore.

È bene ricordare che lo scopo non è quello di diventare bravi a fare una cosa alla volta, ma quello di portare presenza nelle semplici attività della nostra vita. Questa presenza ha il potere di aprire varchi anche nei momenti più complessi, dove ogni tanto, con il tempo, ci risveglieremo sentendo che manca qualcosa.

Un altro aspetto di questo esercizio è che come tutti gli altri offre materiale prezioso di osservazione. Perché non riesco? È veramente impossibile adesso? Che cosa c'è dietro la necessità di correre? Quale parte di me?

Si può provare anche per un'ora.

Osservazioni pratiche sono benvenute.

"Chi insegue due conigli non ne acchiapperà nemmeno uno".

Confucio

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